TERAPIA ONDE D’URTO:
Onda d’urto radiale
Onda d’urto focale
Le onde d’urto sono onde acustiche (impulsi sonori di natura meccanica prodotte da appositi generatori) in grado di propagarsi nei tessuti, in sequenza rapida e ripetuta e a diversa profondità a seconda della tipologia.
Le onde d’urto sono una valida opzione terapeutica non invasiva per la cura di molte patologie, anche in fase acuta, grazie ai loro effetti antinfiammatori, antidolorifici ed “anti-edema” (cioè volti a contrastare il “gonfiore”), nonché stimolanti la riparazione tissutale.
La terapia è pressoché priva di effetti collaterali di rilievo clinico e ben tollerata (se correttamente eseguita), oltre che ripetibile. In genere non è dolorosa.
I benefici si manifestano progressivamente, poiché l’azione terapeutica delle onde d’urto è legata ad una serie di reazioni biologiche complesse, che necessitano di tempo per manifestarsi, per cui talvolta si deve attendere anche diverse settimane per apprezzarne l’effetto benefico.
Il ciclo di onde d’urto normalmente è di 3 sedute ma alcune patologie di tipo cronico (per esempio la fascite plantare e le patologie della cuffia dei rotatori) possono spesso richiedere anche più di un ciclo di sedute di terapia. Le patologie possono essere trattate sia in fase acuta che cronica (presenti da molto tempo). Una eventuale riacutizzazione del dolore già presente tra un ciclo di terapia e l’altro è possibile e non rappresenta un campanello d’allarme: solitamente si tratta di una semplice reazione temporanea alla stimolazione, che attiva i processi di guarigione
INDICAZIONI
- Tendinopatia o borsite (Epicondilite, Epitrocleite, Tendinite dell’Achilleo, Trocanterite, Periartrite spalla)
- Fascite plantare (con e senza sperone calcaneale)
- Calcificazioni, borsiti
- Rizoartrosi
- Fratture da stress
- Pseudoartrosi / mancato consolidamento delle fratture
- Osteonecrosi in stadi precoci
- Osteocondrite dissecante in stadi precoci dopo la maturità scheletrica
- Sindrome miofasciale e lesioni muscolari senza discontinuità
CONTROINDICAZIONI
- Gravidanza
- Pazienti portatori di pacemaker
- Infezione acuta dei tessuti molli/ossa
- Nuclei di accrescimento nel punto focale se si utilizzano energie elevate
- Malattie della coagulazione del sangue
Tipologie Onde d’Urto
Esistono due tipi di onda d’urto entrambe erogate in Static Genova:
- Onda d’urto radiale
- Onda d’urto focale
Onde d’urto radiali
Le onde d’urto radiali non sono direzionate su un unico punto ma si irradiano su tutta la superficie trattata, l’energia si disperde superficialmente attraverso la pelle: sono pertanto indicate per il trattamento di patologie muscolo-tendinee superficiali, contratture e strappi. Vengono effettuate da laureati in Fisioterapia.
Onde d’urto focali
Le onde d’urto focali vanno invece ad agire in un punto specifico e ben definito, in profondità e con variabile intensità: sono pertanto efficaci per il trattamento di patologie ossee, articolari e tendinee quali il ritardo nel consolidamento delle ossa, borsite, pseudoartrosi, capsulite adesiva, fratture da stress, tendinopatie inserzionali con o senza calcificazioni (periartrite scapolo-omerale, epicondilite, epitrocleite, ecc.) e fascite plantare. Vengono eseguite da medici specialisti in Fisatria.
EFFETTI DELLE ONDE D’URTO IN FISIOTERAPIA
Gli effetti delle onde d’urto siano esse Focali che Radiali sono molteplici:
Riduzione dell’infiammazione: il processo infiammatorio presente nei tessuti che hanno subito danni può ridurre e rallentare la guarigione e i benefici della riabilitazione. Per tale ragione le onde d’urto possono essere associate ad altre prestazioni riabilitative.
Riduzione del dolore: la riduzione dell’infiammazione produce un processo virtuoso che porta ad un miglioramento e ad una riduzione dell’edema, a un miglioramento del movimento e ad una conseguente riduzione del dolore.
Riassorbimento delle calcificazioni: a discapito del nome, che fa pensare ad una neoformazione dura, in realtà le calcificazioni tendinee hanno una consistenza simile al gel. Nel caso delle calcificazioni tendinee, le onde d’urto colpendo il tessuto calcifico non compiono una azione meccanica diretta allo sgretolamento della calcificazione, bensì determinano un riassorbimento della stessa per attivazione di processi biochimici locali con conseguente scomparsa del dolore.
Neovascolarizzazione: ossia la creazione di una nuova circolazione con la creazione di nuovi vasi capillari.